Scappo dalla città : la vita, l'amore...
Moderator: valdo
- Garret Jax
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Come Arag (mi spiace dirtelo, ma sei stato chiaro dovrai tornare a lezione da Pelux ) e Buzzu che hanno scelto la città per le sue potenzialità in termini di scelte, anch'io ritengo che questo sia il suo miglior pregio.
Stare in città vuol dire avere subito a portata di mano i pregi... ed i difetti, stare fuori come preferirebbero Pelux e Valdo invece vuol dire sbattersi un po' di più per avere i pregi sopracitati (avendone però altri a portata di mano) e tenersi a ragionevole distanza dai difetti.
Non concordo pienamente con Buzzu sulla totale assenza di servizi fuori città .
Quasi ovunque, tranne nelle frazioni e nei paesi più piccoli, trovi un sufficiente numero di servizi (in particolare citavi gli alimentari se non erro) da permettere alla moglie di evitarsi le tre ore paventate.
Per la scuola è vero devi adattarti alle scelte disponibili li attorno, almeno per le superiori, perchè i gradi inferiori non credo necessitino di un'ampia offerta e per l'università i figli possono anche trasferirsi (e saranno molto contenti di iniziare ad abitare da soli )
Stare in città vuol dire avere subito a portata di mano i pregi... ed i difetti, stare fuori come preferirebbero Pelux e Valdo invece vuol dire sbattersi un po' di più per avere i pregi sopracitati (avendone però altri a portata di mano) e tenersi a ragionevole distanza dai difetti.
Non concordo pienamente con Buzzu sulla totale assenza di servizi fuori città .
Quasi ovunque, tranne nelle frazioni e nei paesi più piccoli, trovi un sufficiente numero di servizi (in particolare citavi gli alimentari se non erro) da permettere alla moglie di evitarsi le tre ore paventate.
Per la scuola è vero devi adattarti alle scelte disponibili li attorno, almeno per le superiori, perchè i gradi inferiori non credo necessitino di un'ampia offerta e per l'università i figli possono anche trasferirsi (e saranno molto contenti di iniziare ad abitare da soli )
Per i servizi dipende molto dove capiti, ci sono cittadine e cittadine, dipendentemente dal numero di abitanti.
A parabiago ad esempio ci sono 2 asili (1 privato ed 1 pubblico), 2 medie (1 privata ed 1 pubblica), 2 superiori (1 privata ed 1 pubblica) che tendono a servire anche le zone limitrofe.
Per i super e materie di prima necessità stando all'esterno di Milano si è obbligati alla giornata di spesa al centro commerciale (che può essere divertente) e per le piccole cose si usa il negozio sotto casa.
Anche se è vero che ai ragazzi dopo una certa età diventa "obbligo" un mezzo di trasporto, moto scooter et simili.
A parabiago ad esempio ci sono 2 asili (1 privato ed 1 pubblico), 2 medie (1 privata ed 1 pubblica), 2 superiori (1 privata ed 1 pubblica) che tendono a servire anche le zone limitrofe.
Per i super e materie di prima necessità stando all'esterno di Milano si è obbligati alla giornata di spesa al centro commerciale (che può essere divertente) e per le piccole cose si usa il negozio sotto casa.
Anche se è vero che ai ragazzi dopo una certa età diventa "obbligo" un mezzo di trasporto, moto scooter et simili.
Le terrazze sono il meglio ma nelle pochissime possibilità di trovare casa a milano per me sarebbe accettabile trovare casa nell'hinterland.in fin dei conti stiamo parlando magari di 10 minuti in + di macchina o moto o 20 di mezzi ammesso che ci siano;anche se adesso sono quasi decenti nn come ql nipponici(in quanto puntualità ).non necessariamente devo andare in brianza a vivere!?
cmq Paolo non conta x' lui è pigro.
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Ma in prospettiva futura non ci saranno sempre le 2 ruote, nevica, grandina o peggio (te lo dice uno che va in moto anche quando piove )arag wrote:Con 2 ruote si arriva da una parte all'altra in meno di mezz'ora a qualsiasi ora del giorno.
(soprattutto in prospettiva futura: bimbi, lavoro, ecc
e poi non puoi portare madre e figli contemporaneamente sulla moto
Chi ha votato per l'hinterland a parte Daxter? Su non siate timidi
- Garret Jax
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Devi comprendere che per uno che insegna e che nella scuola ci lavora, il discorso dell'offerta formativa disponibile diventa di primaria importanza. Altri potrebbero sentirlo di meno.
Sai, nella mia famiglia siamo venuti fuori in sette, e poi ne abbiamo presi due (come tutti sapete).
Ecco i nostri licei:
Chiara: Scientifico,
Stefano: Artistico,
Samuele: Alberghiero (cuoco)
Io: Linguistico
Ilaria: Magistrali quinquennio.
Sofia: Classico.
Gloria (infrange il record, prima a ripetere una scelta): Classico.
Giuseppe: professionali canossiane.
Daniele: non lo sa ancora.
E al di là dell'indirizzo, vale un discorso del tipo di scuola. C'è linguistico e linguistico, c'è classico e classico, ecc ecc....
Sinceramente non credo che in una città diversa da Milano, a meno che non prendi Roma, sarebbe stato possibile tutto questo.
Quando avrò dei figli, se il buon Dio me li concederà (e deve prima concedermi un'altra cosetta essenziale, sai com'è...) voglio poter dare la stessa liberà di scelta.
Poi, all'università , sono d'accordo anch'io. Ma fino ad un certo punto.
Se i doblastri non ci sono, non vai da nessuna parte...
Oggi come oggi, non puoi studiare e lavorare per vivere fuori casa, e sperare di finire in tempi ragionevoli. Specie se, come da me, il 90% delle lezioni prevede obbligo di frequenza o ripetizione dell'anno.
Sai, nella mia famiglia siamo venuti fuori in sette, e poi ne abbiamo presi due (come tutti sapete).
Ecco i nostri licei:
Chiara: Scientifico,
Stefano: Artistico,
Samuele: Alberghiero (cuoco)
Io: Linguistico
Ilaria: Magistrali quinquennio.
Sofia: Classico.
Gloria (infrange il record, prima a ripetere una scelta): Classico.
Giuseppe: professionali canossiane.
Daniele: non lo sa ancora.
E al di là dell'indirizzo, vale un discorso del tipo di scuola. C'è linguistico e linguistico, c'è classico e classico, ecc ecc....
Sinceramente non credo che in una città diversa da Milano, a meno che non prendi Roma, sarebbe stato possibile tutto questo.
Quando avrò dei figli, se il buon Dio me li concederà (e deve prima concedermi un'altra cosetta essenziale, sai com'è...) voglio poter dare la stessa liberà di scelta.
Poi, all'università , sono d'accordo anch'io. Ma fino ad un certo punto.
Se i doblastri non ci sono, non vai da nessuna parte...
Oggi come oggi, non puoi studiare e lavorare per vivere fuori casa, e sperare di finire in tempi ragionevoli. Specie se, come da me, il 90% delle lezioni prevede obbligo di frequenza o ripetizione dell'anno.
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Certo messa in questi termini, cioè se questo è ciò che cerchi nel luogo in cui vivere, anch'io concordo con te che la scelta più adeguata sia la città .Buzzu wrote:E al di là dell'indirizzo, vale un discorso del tipo di scuola. C'è linguistico e linguistico, c'è classico e classico, ecc ecc....
Assolutamente, ho anch'io un'idea dei doblastri che girano, ma a livello ipotetico il discorso fila.Buzzu wrote:Poi, all'università , sono d'accordo anch'io. Ma fino ad un certo punto.
Se i doblastri non ci sono, non vai da nessuna parte...
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Ancora pochi voti, e non tutti spiegati... male!
D'altra parte io non ho detto qual'è stato il mio, ma prima di rivelarlo, vi dirò perchè ho lanciato questo sondaggio: Sue ed io ci trasferiamo insieme "fuori Milano" (per chi non lo sà ancora).
Siccome io ho dovuto riflettere molto sui pro ed i contro della scelta ero curioso di sapere cosa sarebbe passato per le vostri menti a porsi la domanda che vi ho fatto.
Ed ora il mio voto: l'ultima opzione (guarda caso la stessa di Susanna, sarà un caso che stiamo assieme? ).
In realtà avrei dovuto scegliere anche Milano, cioè la città mi piace; io amo Milano, con tutti i suoi difetti. Sò che ci sono e sò sono che sono tali, ma propio in virtù del fatto che li conosco, mi ci sò muovere in mezzo limitandoli il più possibile e questo li fà apparire il più delle volte sopportabili.
In alternativa alla città , però sceglierei proprio la situazione opposta.
Mi piace l'idea di non essere isolato, pur avendo la possibilità di gestire completamente ed autonomamente la mia proprietà senza l'intromissione altrui (condomini o dirimpettai).
Inoltre a me piace la possibilità di godermi l'ambiente che mi circonda, per intenderci, provate a pensare a come vi sentite quando state in un qualunque luogo, da soli (non pensate solo a picchi innevati o spiagge caraibiche, anche Milano ad Agosto o a zone non trafficate di notte) o con poche persone attorno a voi (per lo più silenziose e non interagenti).
D'altra parte io non ho detto qual'è stato il mio, ma prima di rivelarlo, vi dirò perchè ho lanciato questo sondaggio: Sue ed io ci trasferiamo insieme "fuori Milano" (per chi non lo sà ancora).
Siccome io ho dovuto riflettere molto sui pro ed i contro della scelta ero curioso di sapere cosa sarebbe passato per le vostri menti a porsi la domanda che vi ho fatto.
Ed ora il mio voto: l'ultima opzione (guarda caso la stessa di Susanna, sarà un caso che stiamo assieme? ).
In realtà avrei dovuto scegliere anche Milano, cioè la città mi piace; io amo Milano, con tutti i suoi difetti. Sò che ci sono e sò sono che sono tali, ma propio in virtù del fatto che li conosco, mi ci sò muovere in mezzo limitandoli il più possibile e questo li fà apparire il più delle volte sopportabili.
In alternativa alla città , però sceglierei proprio la situazione opposta.
Mi piace l'idea di non essere isolato, pur avendo la possibilità di gestire completamente ed autonomamente la mia proprietà senza l'intromissione altrui (condomini o dirimpettai).
Inoltre a me piace la possibilità di godermi l'ambiente che mi circonda, per intenderci, provate a pensare a come vi sentite quando state in un qualunque luogo, da soli (non pensate solo a picchi innevati o spiagge caraibiche, anche Milano ad Agosto o a zone non trafficate di notte) o con poche persone attorno a voi (per lo più silenziose e non interagenti).
Già , a maggio si inizia a inscatolare come folli e poi via!
Naturalmente faremo una cena di saluto, perciò tra fine aprile e metà maggio consideratevi impegnati per una sera
Tornando al topic, devo dire che naturalmente condivido l'opinione per la quale a Milano c'è tutto e questo è un gran pregio. Lo è, soprattutto, se si è in quella categoria di persone che vuole "tutto subito" (per lo più, appartengo anche io a questa genia).
Un giorno mi sveglio e decido che da oggi, e oggi voglio fare TUTTO, mi do al giapponese full immersion, ovvero faccio un corso di lungua, uno di cucina con un po' di pratica casalinga, mi cambio tutto l'arredamento e faccio anche un corso di coltivazione di bonsai e uno di ikebana, nonch'è uno sulla cerimonia del tè. Ah, dimenticavo, compro tutta la filmografia dei registi giapponesi che esiste sul mercato.
A Milano, tutto ciò è, in linea teorica (lasciamo stare doblastri e tempo a disposizione), assolutamente e concretamente realizzabile.
Personalmente, però, trovo sempre meno tollerabili altri aspetti, che si vivono quotidianamente, salvo rare eccezioni.
Mi capita troppo spesso di trovarmi in bolle d'aria puzzolente (nonchè tossica, non si parla di letame...) ridotta a respirare attraverso la sciarpa o il minimo indispensabile per non andare in apnea.
Più spesso, diciamo quasi sempre, i rumori di sottofondo stanno molto poco sullo sfondo! La mia grande fortuna è che la mia tana, per quanto minuscola, è molto silenziosa! Almeno a casa mi posso rilassare...
E poi i tempi! cavolo, Milano ti mangia ore di vita solo per spostarti da una parte all'altra!
A Milano trovi tutto, ma paghi il servizio.
Un esempio: quando i mezzi non fanno scherzi ed arrivano in tempi umani, impiego 45 minuti per andare a lavorare. Quindi, 1h30 al giorno solo di spostamento.
Dove ci stiamo per trasferire io e Walt, il mero viaggio di andata e ritorno coprirà una mezz'ora circa (ed è una stima anche un po' abbondante). Risultato, un'ora di vita AL GIORNO che si libera. Dal mio punto di vista ciò è moltissimo.
Questo è solo un brandello di ragionamento, mi rendo conto, ma dovrò ben anche lavorare perciò comprendetemi.
Così come mi rendo conto del fatto che ogni cosa ha pregi e difetti a seconda dello sguardo di chi esamina.
Così come sono i valori e i desideri di ogniuno a rendere un pregio superiore al relativo difetto o viceversa, ovvero, nuovamente, tutto è soggettivo.
Dopodichè, a volte sono terrorizzata all'idea di lasciare una realtà che conosco. Come diceva Walter, Milano ha i suoi difetti ma li conosco e mi ci so destreggiare.
Naturalmente faremo una cena di saluto, perciò tra fine aprile e metà maggio consideratevi impegnati per una sera
Tornando al topic, devo dire che naturalmente condivido l'opinione per la quale a Milano c'è tutto e questo è un gran pregio. Lo è, soprattutto, se si è in quella categoria di persone che vuole "tutto subito" (per lo più, appartengo anche io a questa genia).
Un giorno mi sveglio e decido che da oggi, e oggi voglio fare TUTTO, mi do al giapponese full immersion, ovvero faccio un corso di lungua, uno di cucina con un po' di pratica casalinga, mi cambio tutto l'arredamento e faccio anche un corso di coltivazione di bonsai e uno di ikebana, nonch'è uno sulla cerimonia del tè. Ah, dimenticavo, compro tutta la filmografia dei registi giapponesi che esiste sul mercato.
A Milano, tutto ciò è, in linea teorica (lasciamo stare doblastri e tempo a disposizione), assolutamente e concretamente realizzabile.
Personalmente, però, trovo sempre meno tollerabili altri aspetti, che si vivono quotidianamente, salvo rare eccezioni.
Mi capita troppo spesso di trovarmi in bolle d'aria puzzolente (nonchè tossica, non si parla di letame...) ridotta a respirare attraverso la sciarpa o il minimo indispensabile per non andare in apnea.
Più spesso, diciamo quasi sempre, i rumori di sottofondo stanno molto poco sullo sfondo! La mia grande fortuna è che la mia tana, per quanto minuscola, è molto silenziosa! Almeno a casa mi posso rilassare...
E poi i tempi! cavolo, Milano ti mangia ore di vita solo per spostarti da una parte all'altra!
A Milano trovi tutto, ma paghi il servizio.
Un esempio: quando i mezzi non fanno scherzi ed arrivano in tempi umani, impiego 45 minuti per andare a lavorare. Quindi, 1h30 al giorno solo di spostamento.
Dove ci stiamo per trasferire io e Walt, il mero viaggio di andata e ritorno coprirà una mezz'ora circa (ed è una stima anche un po' abbondante). Risultato, un'ora di vita AL GIORNO che si libera. Dal mio punto di vista ciò è moltissimo.
Questo è solo un brandello di ragionamento, mi rendo conto, ma dovrò ben anche lavorare perciò comprendetemi.
Così come mi rendo conto del fatto che ogni cosa ha pregi e difetti a seconda dello sguardo di chi esamina.
Così come sono i valori e i desideri di ogniuno a rendere un pregio superiore al relativo difetto o viceversa, ovvero, nuovamente, tutto è soggettivo.
Dopodichè, a volte sono terrorizzata all'idea di lasciare una realtà che conosco. Come diceva Walter, Milano ha i suoi difetti ma li conosco e mi ci so destreggiare.
Sue il discorso che fai sui tempi di trasporto da un posto all'altro è giusto e corretto.
Io qs lo chiamo migliorare la qualità della vita.Come dici tu un'ora in + al giorno è tanto, aggiungo io, sopratutto la mattina quando te la dormi mezz'ora in +.
Io personalmente ho sempre speso la maggior parte dei doblastri che possedevo(poichè attualmente le mie tasche risultano piene di nulla.. )per le due ruote.Qs per me significano risparmiare molto tempo nel muoversi.A milano poi penso di avere scelto una delle migliori possibilità di trasporto visto che ci sono addirittura le preferenziali per le 2 ruote.Poi le difficoltà meteo si affrontano nei limiti non x fortuna a milano non nevica con la stessa frequenza di bolzano.
Io qs lo chiamo migliorare la qualità della vita.Come dici tu un'ora in + al giorno è tanto, aggiungo io, sopratutto la mattina quando te la dormi mezz'ora in +.
Io personalmente ho sempre speso la maggior parte dei doblastri che possedevo(poichè attualmente le mie tasche risultano piene di nulla.. )per le due ruote.Qs per me significano risparmiare molto tempo nel muoversi.A milano poi penso di avere scelto una delle migliori possibilità di trasporto visto che ci sono addirittura le preferenziali per le 2 ruote.Poi le difficoltà meteo si affrontano nei limiti non x fortuna a milano non nevica con la stessa frequenza di bolzano.
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