Già , a maggio si inizia a inscatolare come folli e poi via!
Naturalmente faremo una cena di saluto, perciò tra fine aprile e metà maggio consideratevi impegnati per una sera
Tornando al topic, devo dire che naturalmente condivido l'opinione per la quale a Milano c'è tutto e questo è un gran pregio. Lo è, soprattutto, se si è in quella categoria di persone che vuole "tutto subito" (per lo più, appartengo anche io a questa genia).
Un giorno mi sveglio e decido che da oggi, e oggi voglio fare TUTTO, mi do al giapponese full immersion, ovvero faccio un corso di lungua, uno di cucina con un po' di pratica casalinga, mi cambio tutto l'arredamento e faccio anche un corso di coltivazione di bonsai e uno di ikebana, nonch'è uno sulla cerimonia del tè. Ah, dimenticavo, compro tutta la filmografia dei registi giapponesi che esiste sul mercato.
A Milano, tutto ciò è, in linea teorica (lasciamo stare doblastri e tempo a disposizione), assolutamente e concretamente realizzabile.
Personalmente, però, trovo sempre meno tollerabili altri aspetti, che si vivono quotidianamente, salvo rare eccezioni.
Mi capita troppo spesso di trovarmi in bolle d'aria puzzolente (nonchè tossica, non si parla di letame...) ridotta a respirare attraverso la sciarpa o il minimo indispensabile per non andare in apnea.
Più spesso, diciamo quasi sempre, i rumori di sottofondo stanno molto poco sullo sfondo! La mia grande fortuna è che la mia tana, per quanto minuscola, è molto silenziosa! Almeno a casa mi posso rilassare...
E poi i tempi! cavolo, Milano ti mangia ore di vita solo per spostarti da una parte all'altra!
A Milano trovi tutto, ma paghi il servizio.
Un esempio: quando i mezzi non fanno scherzi ed arrivano in tempi umani, impiego 45 minuti per andare a lavorare. Quindi, 1h30 al giorno solo di spostamento.
Dove ci stiamo per trasferire io e Walt, il mero viaggio di andata e ritorno coprirà una mezz'ora circa (ed è una stima anche un po' abbondante). Risultato, un'ora di vita AL GIORNO che si libera. Dal mio punto di vista ciò è moltissimo.
Questo è solo un brandello di ragionamento, mi rendo conto, ma dovrò ben anche lavorare perciò comprendetemi.
Così come mi rendo conto del fatto che ogni cosa ha pregi e difetti a seconda dello sguardo di chi esamina.
Così come sono i valori e i desideri di ogniuno a rendere un pregio superiore al relativo difetto o viceversa, ovvero, nuovamente, tutto è soggettivo.
Dopodichè, a volte sono terrorizzata all'idea di lasciare una realtà che conosco. Come diceva Walter, Milano ha i suoi difetti ma li conosco e mi ci so destreggiare.
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