Beh, che dire... qui mi si è fatto, per una volta, il sermone (di solito li tengo io).
Leggo e intasco.
Quanto ai giochi di ruolo, proverò in due "brevissime" righe a dirti come funzionano, più che cosa sono.
Un gruppo di persone (in genere amici) si ritrova insieme periodicamente, per portare avanti delle avvenure immaginarie. In esse, ognuno gestisce un personaggio, sempre immaginario (di solito creato secondo i propri gusti) le cui caratteristiche sono riportate, in forma di dati numerici, su una scheda.
Su una scheda avrai scritto il nome del tuo personaggio, quanto è forte, agile, scaltro, e quali abilità possiede e quanto bene le sa fare. I dettagli di questi numeri dipendono dal sistema specifico di gioco, ma bene o male tutti i sistemi seguono questa logica.
Ora: uno degli amici che si ritrovano insieme, a differenza di tutti gli altri che giocano interpretando dei personaggi, verrà definito il MASTER.
Compito del master è quello di creare la storia e le situazioni attraverso cui si muovono i personaggi.
Tieni presente che, nel momento in cui si decide di giocare, l'ambientazione della storia è in genere già nota a tutti. Il master, quindi, deve pensare "semplicemente" a delle situazioni che mettano alla prova i personaggi, i quali, attraverso l'esperienza, cresceranno di valore.
Tutto questo, però, per non essere arbitrario, deve prevedere un fattore oggettivo di casualità . Vale a dire: come fai a sapere se il tuo personaggio riuscirà nella sua intenzione di scassinare la porta chiusa a chiave della stanza in cui lui e gli altri sono rinchiusi? E perchè dovrebbe provarci proprio lui?
Ecco che allora, per risolvere questo problema, si utilizzano i dadi. A seconda del grado di abilità specifica del personaggio (che potrebbe essere un drago o un incapace nello scassinare) sarà richiesto un certo tiro di dado perchè la sua operazione riesca. Maggiore l'abilità , maggiori le probabilità sul tiro.
E così si possono passare ore, e nel nostro caso addirittura anni, a interpretare il proprio personaggio, finchè 1) Non decidi che ti sei stufato di giocarci e smetti di farlo 2) Ti stufi del personaggio e ne crei un altro con cui giocare 3) Il personaggio ti muore nell'avventura.
Più breve di così sarei stato poco chiaro. Spero tu abbia colto un pò il concetto. Poi ogni sistema ha la sua bellezza e specificità peculiare. Una volta che uno è dentro il ragionamento e l'ha provato, può passare secoli a disquisire sui pregi e difetti di ciascun sistema, cosa che anche noi abbiamo fatto e che puoi ritrovare nella sezione SARUMAN, ma la verità è che, essendo sistemi che cercano di riprodurre la realtà con una coerenza autonoma (cioè non certo potranno essere realistici al 100%, ma basta che funzionino e divertano) ciascuno preferisce giocare a quello che, personalmente, trova più affine alle sue inclinazioni, sia come sistema di regole che come ambientazione.
Io, per esempio, dopo aver giocato per anni al fantsy, adesso masterizzo un'ambientazione fantascientifica, perchè credo che sia più facile creare situazioni divertenti e un pò dissacranti, a volte. Chi invece è legato (io lo ero parecchio fino a qualche tempo fa) ad un'iterpretazione epica del proprio personaggio, preferirà di gran lunga il fantasy.
Ecco.