LA STORIA COMINCIA...

[Beren]

Tutto ebbe inizio in una notte di tempesta, erano mesi che giravo per quelle terre in cerca di informazioni, ma niente. Avevo lasciato il mio popolo e la mia terra, il Nord...non avevo indizzi, ma dovevo trovarlo e mettere fine alla mia ricerca... In quella notte, stanco e fradicio per la pioggia, entrai in un villaggio; sembrava un po' freddo e non si vedeva in giro nessuno. Così presi la strada principale dove vidi un paio di grosse locande che potevano offrire tutto o quasi...quando, mentre pensavo quale mi avrebbe dato accoglienza per la notte vidi, in un vicolo, una flebile, ma calda luce tremante...fu un attimo, un presentimento, qualcosa che mi attraeva...mi diressi lì e vidi una porticina socchiusa e una piccola insegna: " Il piccolo focolare", forse nostalgia, forse familiarità , entrai!
Eccomi, un cantuccio caldo e accogliente, tutto cio di cui avevo bisogno...
La piccola stanza conta una decina di tavolini e un vecchio bancone, ma nel suo piccolo un fantastico camino scalda l'ambiente che mi sembra quasi fatato: "idromele, Oste, e se c'è qualcosa di caldo per riempire lo stomaco!". Finalmente un po' di calma, un po' di riposo, mi sento quasi a casa! Chi sa, magari più tardi da quella porta entrerà  anche qualche compagno viaggiatore o un po' di compagnia per una bevuta...

[valdo]

Erano ormai tre giorni che riposavo le mie membra al "piccolo focolare", un riposo che ormai rischiava di diventare nervoso nell'attesa di quella missiva che non giungeva.
Come tutte le sere scendevo al desolato pian terreno per sorseggiare lentamente alla luce fioca del camino quel distillato bollito che tanto mi allieta il palato al mescolarsi dei forti aromi della mia pipa.
Ozromo il solito!
... Quasi dato per scontato, alzando gli occhi al termine della piccola scalitata scricchiolante, dietro il bancone il buon vecchio oste non c'era.
Neanche il tempo di rimaner basito ed ecco la sua goffa schiena chinata verso un tavolino.
Mi dissi: cosa avrà  mai da pulire che qui dentro non entra mai nessuno.
Mi avvicinai al vecchio Ozromo incuriosito dal suo indaffaramento, il tempo di fare due passi e vidi lentamente apparire la figura di un avventuriero dietro ad un boccale.
Con discreto imbarazzo mi rivolsi direttamente a lui:
Mi scusi signore, non volevo essere inopportuno nel disturbarla, ma non l'avevo notata, sa... le rotondità  del buon vecchio Ozromo la coprivano.
La lascio riposare e gustare il suo buon.... idromele, Ozromo appena hai finito con il signore portami il solito al tavolo, fai pure con calma, intanto incomincio a sfoltire la mia erba.

[Evi]

Sono 2 giorni ormai che cammino senza sosta, insieme alla fame e alla stanchezza ci mancava anche la pioggia; gli alberi fitti della foresta mi riparano, ma le mie malridotte vesti non mi proteggono dall'umidità .
Non ho mai desiderato tanto ritrovare la civiltà , a dire il vero l'ho sempre evitata, ma ora che non posso più fare rifornimenti nei piccoli villaggi a sud della foresta ho bisogno di trovare al più presto dei viveri e un posto asciutto dove stare.
Finalmente gli alberi sembrano diradarsi, o la stanchezza si prende gioco di me o quello che vedo è l'entrata di un villaggio... Ecco una locanda... "Il piccolo focolare"... entro e... sento caldo e profumo di cibo, tutto quello che mi serve in questo momento. Mi siedo su uno dei tavoli liberi e chiedo a gran voce: "Oste, una zuppa calda e dell'idromele".

[Beren]

Bene, le mie attese non sono state tradite, la serata promette di migliorare ad ogni momento. Due sono i presenti oltre me...lascio che terminino di ristorersi e di rilassarsi e poi li invito a bere davanti al focolare...caldo e confortevole...:
" buona sera amici, vi interessa un compagno di bevuta? Qui al caldo del fuoco..."
Spero accetino, un po' di compagnia fa sempre piacere!!!

[Evi]

ummm... bhe in questo momento vorrei solo chiedere una stanza per meditare un paio d'ore e così riprendermi, ma in effetti mi farebbe comodo avere qualche notizia su quasta zona a me sconosciuta. Dopo tanto tempo potrebbe anche essere bello parlare con qualcuno, si!!! vada per una bevuta davanti al focolare. Dopo aver sfoderato il più smagliante dei miei sorrisi rispondo: "Cominciavo a pensare di essere trasparente, mi chiedevo quanto tempo avrei ancora dovuto aspettare perchè qualcuno mi chiedesse di fare quattro chicchere. Prima di un buon riposo fa sempre piacere consumare un bel bicchire di idromele con qualcuno, sopratutto a dei viaggiatori come noi""Io sono Evi e voi?"

[Beren]

Ora finalmente la mia serata volge al meglio: compagnia, bere, un caldo fuoco e poi un degno riposo, ma è anche l'ora di presentarsi: "il mio nome è Beren e vengo dalle terre dei ghiacci, ma la mia storia non ha nulla di interessante finora, quindi, se non sono indiscreto, mi piacerebbe sapere la vostra..." intanti faccio portare dall'oste un altro giro di liquore per scaldare gli animi ed aprire i cuori, offro io nauralmente!

[Tharkun]

Non ne posso più! Uno cerca di guadagnarsi da vivere e si ritrova inseguito dal proprietario dell'oro che ho in saccoccia e poi che ne sapevo io che dentro quella diavolo di locanda quello straniero ci fosse con una comitiva di amici! Se ne stava solo soletto al tavolo e nessuno gli stava accanto. Non si fa così, non si fa proprio!
Ora mi ritrovo a correre per queste vie fangose rese ancor più inospitali dal diluvio che sta scendendo dal cielo, ho forse fatto qualcosa per inimicarmi così gli dei?!
Aspetta...
L'insegna di quella locanda mi ricorda qualcosa... il piccolo focolare...
Certo! E' quel posto dove non c'è mai dentro nessuno. Con un po' di fortuna potrei ancora levarmi d'impiccio e tenermi le mani saldamente attaccate ai polsi.
Delle voci alle mie spalle...
Mi lancio in direzione della locanda sperando di non essere visto ed entro dentro fradicio fino all'osso cercando di ostentare disinvoltu...
Ehi ma qui è pieno di gente, gli dei devono per forza avercela con me!
Bagnato come un pulcino mi avvicino al fuoco quando sento un bestione dire: "intanti faccio portare dall'oste un altro giro di liquore per scaldare gli animi ed aprire i cuori, offro io nauralmente!".
Forse non tutto è perduto, quantomeno se mi beccano mi troveranno sbronzo marcio!

[valdo]

Simpatico amico dagli abiti fradici, non ti basterà  certo un giro di liquore per risolvere il tuo problema, qui ci vuole una bella asciugata e degli abiti asciutti.
Purtroppo non ne reco con me oltre al mio ricambio, ma forse Ozromo ne ha qualcuno in più che usa per i suoi aiutanti o per i malcapitati he he.
Ma su, alzati da terra e racconta... non sarà  mica un diluvio a farti sbiancare la faccia e respirare affannosamente.

[Tharkun]

Si, si...va bene, un sorso di liquore non è certo in grado di risolvere i miei problemi ma direi che una buona bottiglia quantomeno li posticiperà  fino alla fine dell'effetto sbornia.
Quindi di al barile che si fà  chiamare oste di portarmi un po' del suo torcibudella.
Di quello forte.
Poi, forse, sarò dell'umore adatto per raccontare le mie vicissitudini.

[Reana]

Ecco una delle rare volte che la sala della locanda è animata da varie voci.
Non capita spesso, perchè siamo in una via secondaria, molto secondaria, e posta troppo vicino a due locande molto più grandi e ricche, dove i viaggiatori che non sono proprio alla disperazione si fermano più volentieri.
Le nostre camere sono pulite, anche se le lenzuola sono un po' lise, e la cucina è ottima, modestia a parte, anche se non così varia come altrove.
Chi ci "scopre" torna con piacere, perchè qui si sta tranquilli come in casa propria. "Il piccolo focolare" non è un nome scelto a caso...
Del resto, a noi piace così.

Per stasera ho terminato di cucinare, credo. Bene, vado di la a vedere in faccia i proprietari delle voci.
Mentre mi accingo a lasciare la cucina per passare nell'unica sala della locanda, il fondo di una pentola di rame mi rimanda il mio viso.
Un viso normale, ovale e chiaramente abituato a sorridere, naso un po' a patata che da piccola avrei sostituito volentieri e occhi chiari, il tutto incorniciato da riccioli rossi, il mio orgoglio.
Spingo la porta basculante mentre mi slaccio l'ampio grembiule e scopro con disappunto che lo zio 'Romo non è in sala.
Guardo gli avventori e scopro ciò che volevo.
...E menomale che siamo accoglienti come gente di casa...
Mi infilo dietro il bancone e prendo un bicchiere dove verso una generosa dose di torcibudella, poi mi avvicino al gruppo.
"Chi aveva chiesto il torcibudella? Questo è il più forte che potete trovare in città , ma è un segreto, perciò... acqua in bocca!" termino sorridendo e porgendo il bicchiere.

[Garret Jax]

Pioggia, stupidissima pioggia! Non saranno queste poche gocce a spegnere il mio entusiamo per quello che é accaduto oggi.
Le hanno viste tutti le fiamme, anche quei villici, il loro focolare si é acceso in un istante... ed ho usato solo metà  del mio liquido! Certo, non ho ancora sviluppato il controllo sull'atmosfera, come potevo prevedere che il vento avrebbe spinto le fiamme verso il loro fienile. Fortunati si dovrebbero chiamare, per aver assistito alla dimostrazione dei miei arcani poteri e per non averli inceneriti quando hanno inspiegabilmente inveito contro colui che li ha aiutati.

Eccola lì l'ultima locanda di questo buco di paese,speriamo che almeno questa mi faccia credito, ma sì, visto com'é basterà  un piccolo sfoggio di magia... speriamo, il mio stomaco brontola, ormai sono almeno dieci ore che non butto giù niente.

Leggo l'insegna: "il piccolo focolare" e penso che con il mio tocco potrà  cambiare nome in "il grande focolare magico". Entro e mi scrollo di dosso più acqua possibile dalla mia lunga veste zuppa, dopo di che cerco d'individuare il padrone della locanda e mi appresto a sfoderare il mio sorriso più carismatico.

[valdo]

O straniero dagli animi "caldi", siedi pure ed un po di cibo con una buona birra ti verrà  offerta.
Chiaramente a patto che l'unica cosa che sfoggerai stasera sarà  il tuo sorriso.
Viaggiamo, ocmbattiamo e vediamo cambiare troppe cose, giungiamo qui perche questo buco è sempre come lo si ricorda, aiutaci a mantenerlo piccolo questo focolare.

[Garret Jax]

Meglio di quanto m'attendessi, é bastato il mio solo aspetto per far capire ch'io fossi, certo anch'egli deve avere dei poteri se sà  così tante cose di me, come se avesse affiancato la mia mente prima che varcassi questa soglia.

"Cortesia mi dimostrate con una simile offerta ed io non potrei mai mancarvi di rispetto rifiutando!" così dicendo mi profondo in un inchino che, ahimè, il mio cappello appesantito dall'acqua decide d'accentuare un po' troppo, ma subito lo riprendo evitandogli d'imbarazzarmi.

M'avvicino dunque al tavolo del mecenate della sera: "Archidamus é il mio nome signori e sicuramente in compagnia vostra e di buona birra sarà  per me naturale mostrarvi il mio sorriso" prima di sedermi mi rivolsi alla ragazza che sembrava essere la cameriera: "e mi raccomando signorina mostri nelle porzioni una generosità  degna di colui che mi offre questa cena".

Mi siedo e penso che dopo tanti villani sarà  piacevole parlare con uno 'spirito affine' "Dicevate che questo luogo vi é familiare. Devo ammettere che al pari vostro anch'io ho viaggiato e veduto molte cose, ma giungere in questa locanda m'accade per la prima volta".

[Reana]

Le nostre porzioni sono sempre generose. Che strano uomo... be', certo non più strano di molti altri.
Al suo invito all'abbondanza alzo un sopracciglio ma non dico nulla, in fin dei conti non è stato sgarbato ed è la prima volta che entra al Piccolo focolare.
Lascio il torcibudella sul tavolo e torno in cucina passando per il bancone, dove recupero il grembiule.
Dopo pochi istanti ricompaio portando un vassoio con una grossa ciotola di legno contenente il più squisito spezzatino di carne che lo sventurato zuppo d'acqua abbia mai assaggiato. La carne, tagliata in piccoli pezzi, è magra e resa tenera dal lungo sobbollire, alcune spezie scelte con cura ne esaltano il gusto insaporendo anche i tuberi che accompagnano la carne. Il sugo prodotto è denso e ricco, non meno buono del resto, e difatti allo spezzatino accostiamo sempre grosse fette di pane scuro per la gioia degli avventori.

Poso il cibo sul tavolo, di fronte all'uomo, poi torno al bancone per riempire un boccale di birra da accompagnare al cibo.
"Tenete, Archidamus.", e intanto appoggio alla sua portata il boccale con l'ambito nettare: "mangiate e bevete, poi mi direte se approvate il cibo e la quantità  della porzione".

Mi viene da ridere ma mi trattengo. L'ingrediente segreto della mia cucina non mi permette di fallire e chi nega la bontà  della mia cucina lo fa mentendo. Vedremo l'uomo che mi sta di fronte di che stoffa è...